Mese: <span>Gennaio 2017</span>

Adamo ed Eva. Perché è così difficile amarsi?

Perché lei mi ha lasciato?

Dove ho sbagliato?

Perché non è più come all’inizio?

Cosa vogliono le donne da noi uomini?”

Nella nostra attività di Psicoterapeuti spesso ci capita di imbatterci in uomini che esprimono la loro difficoltà nell’incontro con il ‘gentil sesso’. Anche quando sono desiderosi e propensi ad innamorarsi, ad iniziare una relazione, a conservarne una in corso, molti si scontrano con la fatica di relazionarsi con l’altro sesso in maniera serena, costruttiva ed egualitaria.

L’altra metà del cielo o per citare la scrittrice Simone de Beauvoir, il secondo sesso, pare in effetti ‘funzionare’ in maniera imprevedibile, incomprensibile e a volte ‘folle’ agli occhi degli uomini, che fanno della razionalità e della logicità la chiave privilegiata di lettura del mondo.

Le donne appaiono così tanto attraenti quanto sfuggenti, accattivanti quanto insidiose, disponibili quanto reticenti e hanno il potere di scardinare certezze, confondere le idee e portare l’uomo a perdersi in luoghi inesplorati della propria mente…e sostanzialmente a non capire cosa sia giusto fare o non fare e che cosa desiderino realmente le donne.

Alcune caratteristiche prettamente femminili, come la mutevolezza e i cambiamenti di umore, spesso spaventano il maschio che è alla ricerca di stabilità.

Negli ultimi decenni sono avvenute alcune ‘mutazioni’ culturali che hanno contribuito a spiazzare il maschio contemporaneo. Da un lato alcune caratteristiche prettamente maschili sono divenute patrimonio femminile generando confusione e difficoltà nell’individuare i ruoli. Le donne hanno iniziato a istruirsi divenendo in alcuni casi più colte dei propri coetanei, si sono liberate ed emancipate, hanno iniziato a scegliere il partner e a non attendere di essere corteggiate, hanno raggiunto vertici sociali e professionali inimmaginabili fino a pochi decenni fa. Tutto ciò ha messo in discussione i ruoli sociali che ora non sono più rassicuranti né facilmente definibili ed ha avuto importanti ripercussioni sulla sfera identitaria e relazionale dell’uomo.

Inoltre da un punto di vista sociale, i cambiamenti avvenuti (introduzione della legge sull’aborto o quella sul divorzio) hanno scardinato molte certezze, ad esempio il concetto di inscindibilità della famiglia, che prima di allora non erano mai state messe in discussione e che fornivano una fonte di rassicurazione per l’uomo.

L’uomo non immaginava che la donna prescelta potesse smettere di amarlo e lasciarlo. Le regole sociali precedenti non prevedevano tale eventualità. Oggi è cambiato lo scenario: la donna è ormai libera di scegliere il partner e di cambiarlo. L’uomo messo di fronte a tali incertezze reagisce spesso in maniera inadeguata.

Alcuni risolvono la questione con una odiosa e perniciosa svalutazione del femmineo, altri con la scelta della solitudine e dell’allontanamento dal rapporto di coppia, altri ancora con un sostanziale senso di perenne smarrimento e annichilimento.

Per quanto sopra citato e in base alla nostra esperienza clinica riteniamo che occorra imparare, riflettere e lavorare su come la costituzione e la manutenzione costante della coppia con la donna amata sia realizzabile nel migliore dei modi.

La figura dello Psicologo può contribuire a esplorare i vissuti connessi all’immagine del maschile e del femminile per aiutare chi si trovi in un momento di difficoltà favorendo una maggior consapevolezza delle proprie risorse.

Un percorso emotivo, accompagnato da un professionista, che permetta a ciascuno di meglio conoscere e sostenere i propri aspetti virili e, nel contempo, avvicinarsi alle differenze esistenti con “l’altra metà del cielo”.

Favorendo con ciò la consapevolezza di accostarsi ad un modo di vivere e pensare diverso dal proprio, ma forse anche per questo, capace di completarli e arricchirli. Insomma, citando Platone, è solo dall’unione dei due mondi, maschile e femminile, che ognuno può trovare “l’antica perfezione”.

Dott. Alessandro Siciliano

Psicologo e Psicoterapeuta

Dott. ssa Chiara Delia

Psicologa e Psicoterapeuta

LE ECCESSIVE PREOCCUPAZIONI PER LA SALUTE

Entrare nel tunnel dell’ansia per la salute è questione di poche sensazioni fisiche e pochi pensieri.

Ma cosa sono la salute e l’ansia?

Secondo l’OMS la salute non è solo l’assenza di malattia, ma è una sensazione di benessere che l’individuo prova a livello fisico, emotivo e sociale.
Mentre possiamo definire l’ansia come una preoccupazione verso un pericolo non ben definito, che immaginiamo ci possa riguardare. Si distingue quindi dalla paura, che invece ha un oggetto chiaro verso cui indirizzare le preoccupazioni (es. paura dei cani).
Ora possiamo definire l’ansia per la salute come la percezione che sia presente in noi una malattia, che minaccia il nostro benessere.
Le sensazioni fisiche che si sentono sono reali e non immaginarie, ma il nocciolo è che non sono sempre sintomo di malattia fisica e talvolta sono sintomo di ansia.

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EVENTO PRESSO CAFFE’ BASAGLIA via Mantova, 34 Torino

Venerdì 27/01 alle ore 21.00 presso il Caffè Basaglia, l’Associazione ECO organizza un incontro gratuito aperto a tutti gli studenti universitari.

Ogni giorno ci poniamo dei traguardi da raggiungere. Per uno studente universitario il traguardo più ambito è la Laurea. Spesso però i maggiori ostacoli al raggiungimento degli obiettivi provengono proprio dai limiti che noi stessi ci poniamo, e si possono sviluppare vissuti di ansia, insoddisfazione, inadeguatezza, sconforto.

Per raggiungere i risultati desiderati e superare gli esami è indispensabile eliminare tutto ciò che mentalmente ci impedisce di avere chiarezza sugli obiettivi.

Il programma dell’incontro:

Confronto aperto sulle cause che possono rallentare il percorso universitario fino a favorirne l’abbandono

– Difficoltà “estrinseche” (inserimento, essere fuorisede, essere studente-lavoratore, ecc)

– Difficoltà “personali” (vissuti di ansia, insoddisfazione, sconforto, ecc)

– Difficoltà “specifiche sulla materia” (comprensione della materia, reperire il materiale, affrontare l’esame)

Nella seconda parte dell’incontro si parlerà di quali strumenti posso essere di aiuto per eliminare tutto ciò che ci impedisce di avere chiarezza sugli obiettivi.

Rispetto alle difficoltà estrinseche:

  • La “vision”: definire gli obiettivi ed elaborare un piano d’azione che ci permetta di raggiungerli

  • L’immagine di sè: autostima e credenze limitanti al raggiungimento degli obiettivi

  • Motivazione: dal paradigma del “devo” a quello del “voglio”. La cultura dell’impegno

  • Gestire le emozioni lavorando sulle nostre conversazioni interne

  • Comunicare con efficacia con sé e con gli altri

Rispetto alle difficoltà personali:

  • Conoscere meglio se stessi da un punto di vista emotivo, cognitivo e comportamentale

  • Riconoscimento dei propri modelli operativi interni disfunzionali

  • Acquisizione di nuovi modelli operativi efficaci

  • oggi per un domani soddisfacente

Rispetto alle difficoltà “specifiche sulla materia”:

  • studiare la materia

  • Conoscere le modalità dell’esame

  • Programmare in modo strutturato l’esame

    I relatori della serata saranno il dott. Trombotto (psicoterapeuta), la dr.ssa Materazzini (psicoterapeuta e coach) e il professor Caputo (docente)

SPLIT E IL DISTURBO DISSOCIATIVO DELL’IDENTITÀ

Nel film Split, in uscita in 26 gennaio 2017, la scissione di personalità tipica di coloro che sono affetti da disturbo dissociativo dell’identità viene rappresentata non solo a livello personologico, ma anche a livello fisico, come scissione cognitiva e fisiologica potessero coesistere all’interno di un solo essere umano.

Ma è effettivamente possibile?
Secondo i criteri del DSM V (l’ultimo manuale per la diagnosi delle patologie psicologiche), il disturbo dissociativo dell’identità è caratterizzato da: